Il manuale del perfetto accarezzatore dice che sono i gatti a dover prendere l’iniziativa. A loro piace essere coccolati accanto alle orecchie e sotto il mento.
La scienza ci dice come farle al meglio e il primo segreto è far condurre il gioco al felino.
Le ricerche dimostrano infatti che le interazioni con i gatti durano di più quando è il micio a prendere l’iniziativa. A spiegare come accarezzare i gatti secondo la scienza è Lauren Robin Finka, della Nottingham Trent University, esperta di comportamento dei gatti, su The Conversation.
Bisogna lasciare la scelta al gatto, anche se ti sale sul computer o se sceglie di accoccolarsi accanto a te con tutto il suo pelo quando fuori ci sono quaranta gradi. Se se ne va poi non bisogna rincorrerlo. Ha deciso che il tempo delle coccole è finito.
È necessario poi anche il rapporto con la persona che lo accarezza: uomo o donna, adulto o bambino. Contano caratteristiche e personalità. Dal punto di vista del gatto poi conta la pazienza che non è però direttamente collegata a felicità e soddisfazione.
Dove accarezzare i gatti? Quelli più amichevoli si divertono a essere toccati nelle zone in cui si trovano le ghiandole facciali: la base delle orecchie, sotto il mento e intorno alle guance. Questi posti sono generalmente preferiti rispetto ad aree come la pancia (punto delicato che i gatti espongono solo se si fidano completamente della persona), la schiena e la base della coda.
Se il gatto non gradisce le carezze allontana la testa, non fa le fusa e il pelo tende a incresparsi sulla schiena. Se invece gli piacciono fa le fusa, la postura è rilassata, le orecchie sono dritte e poi, quando sente la mano fermarsi, dà una leggera spinta per far ricominciare l’accarezzatore.