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Coronavirus, la Cina ferma consumo e commercio di animali selvatici

Il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo, il massimo organo legislativo della Cina, ha approvato una risoluzione sul divieto assoluto del commercio e del consumo di animali selvatici. La mossa – attesa ma non scontata – punta, tra l’altro, a prevenire efficacemente rischi per la salute pubblica. Da circa un mese era in vigore un divieto temporaneo. In seguito al provvedimento, il consumo di animali selvatici terrestri “di importante valore ecologico, scientifico e sociale” che sono sotto la protezione dello Stato, così come di altri animali selvatici terrestri, compresi quelli allevati o in cattività, è severamente proibito. Anche la caccia, il commercio e il trasporto di animali selvatici che crescono e si riproducono naturalmente allo stato selvatico a scopo di consumo sono completamente vietati. Secondo le stime di Traffic, un’associazione che si occupa di tutela degli animali selvatici, si tratta di un mercato che vale 50 miliardi di yuan (7 miliardi di euro circa) e in Cina dà lavoro a un milione di persone. (nella foto in alto da flickr, un wet market).

Fonte: Il Sole 24 Ore