Viene innalzata in Manovra la soglia massima fiscalmente detraibile per le spese veterinarie.
Lo prevede un emendamento (Loredana De Petris, Pd) approvato al Ddl Bilancio in commissione Bilancio al Senato. Si possono detrarre “le spese veterinarie – recita l’emendamento – fino all’importo di euro 500,00 limitatamente alla parte che eccede 129,11 euro”. La soglia precedente era fissata a 387,34 euro. Un piccolo risultato – tenendo conto della franchigia, e applicando l’aliquota del 19 per cento, domani si potrà ottenere una detrazione di 70,46 euro contro i 49,02 consentiti fino a oggi – che rappresenta un grande traguardo per Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali.
GLI ANIMALISTI OTTENGONO ANCHE UN MILIONE CONTRO IL RANDAGISMO
“Sono soddisfatta”, spiega Brambilla: “Si tratta della riformulazione di un emendamento elaborato e sostenuto dal nostro Intergruppo parlamentare. Il tetto è molto inferiore a quello che avevamo richiesto ma siamo di fronte di un risultato storico, perché la soglia di detraibilità delle spese veterinarie è rimasta immutata da quasi vent’anni, anche se le condizioni economiche del Paese sono cambiate e le prestazioni erogate dai professionisti del settore sono oggi molto diverse per quantità e qualità”. Il provvedimento si aggiunge a quello ottenuto dall’Intergruppo con l’emendamento approvato martedì, che per il 2020 stanzia un milione di euro destinato alla lotta contro il randagismo. “Il 60 per cento delle risorse sono riservate all’Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna per la realizzazione di piani straordinari di prevenzione e controllo”, scrive Brambilla.
© Guido Minciotti – Il Sole 24 Ore