Lettera a Governo e Parlamento da veterinari e aziende settore
Si stima che in Italia siano più di 60 milioni gli animali d’affezione, 7,3 milioni di gatti, membri a tutti gli effetti delle famiglie che contribuiscono attivamente alla gioia e al benessere dei proprietari. Ma i loro alimenti e le prestazioni veterinarie “sono gravati da un’aliquota pari a quella dei beni di lusso, il 22%” dicono veterinari e aziende del settore che chiedono che “al primo provvedimento utile, prestazioni veterinarie e alimenti per cani e gatti vengano inserite nella fascia Iva agevolata al 10%, la stessa dei medicinali veterinari”. L’istanza arriva alla vigilia del World Cat Day, la giornata mondiale del gatto che si celebra l’8 agosto con una lettera aperta inviata a Governo e Parlamento firmata da Assalco (Associazione Nazionale tra le Imprese per l’Alimentazione e la Cura degli Animali da Compagnia) insieme alle maggiori sigle del settore che riuniscono Medici Veterinari e Imprese dell’alimentazione animale e dei farmaci veterinari (Anmvi, Fnovi, Simevep, Enpav, Aisa, Assalco, Ascofarve e Assalzoo).
La ricorrenza dedicata ai gatti – spiegano le associazioni – si festeggia dal 2002 perché agosto è il mese dell’anno in cui sono più frequenti gli abbandoni degli animali domestici. Il 40% delle famiglie italiane, aggiungono, vive con un cane e/o un gatto e sopporta un’Iva pari a più di 3 volte quella delle famiglie tedesche. In Germania, in considerazione della quotidianità d’utilizzo e del ruolo degli animali d’affezione in società, l’aliquota Iva sugli alimenti per cani e gatti è al 7%.
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