Approvata a Cuba una legge sul benessere degli animali.
Da qualche anno, ormai, la spinta animalista ha raggiunto anche il paese caraibico a conduzione comunista.
✅ RESTANO PARECCHIE CRITICITA’ MA “POCO E’ MEGLIO DI NIENTE”
Se per decenni gli attivisti per i diritti degli animali hanno chiesto una legislazione ad hoc attraverso i canali ufficiali nello stato monopartitico in cui il dissenso pubblico è disapprovato, negli ultimi anni una generazione più giovane ha scelto di esercitare pressioni sulle autorità con marce, proteste negli spazi pubblici e campagne sui social media.
“Questo ha rappresentato un esempio per tutte le comunità che vogliono che la loro voce venga ascoltata”, ha detto Beatriz Batista, 23 anni, che è diventata uno dei leader del movimento. Restano molte criticità: i combattimenti di galli proseguirebbero, perchè parte della cultura locale; gli animali morti continuerebbero a essere lasciati negli spazi pubblici; i sacrifici spirituali non sarebbero banditi ma solo condotti in “maniera compassionevole e rapida, evitando dolore e stress”, stabilendo alcuni criteri generali. A chi sembra poco, risponde la giornalista indipendente cubana Monica Baro con un post Facebook ampiamente condiviso: “È meglio avere un quadro minimo di protezione legale che niente”.
Fonte Il Sole 24 Ore
Foto Reuters/Alexandre Meneghini – Yamil Lage/ AFP