Catturare un gatto randagio

Questa è una breve spiegazione delle tecniche che noi utilizziamo come associazione animalista, quando dobbiamo catturare un gatto. Non fatelo mai da soli ma perché è un’azione che deve essere fatta da chi ha esperienza e soprattutto ha a cuore il benessere dei gatti…..

Ma come possiamo fare a catturare un gatto randagio che non si lascia avvicinare facilmente?

Le situazioni per le quali può essere necessario catturare un gatto possono essere molte. Per esempio, pensiamo al piano di sterilizzazione dei randagi promosso dal ATS per i Comuni della zona. Nella maggior parte dei casi, questi animali sono talmente schivi che l’unico modo per portarli dal veterinario può essere quello di sedarli. Allo stesso modo, spesso i randagi sono vittime delle automobili, di avvelenatori seriali o dei normali pericoli della vita in strada, per cui potrebbero aver bisogno di una visita o un intervento dal veterinario.

Per prima cosa, dobbiamo assicurarci di avere tempo a disposizione. Quindi possiamo procedere con alcune operazioni preliminari indispensabili, che in alcuni casi richiedono anche diversi giorni, per aumentare le probabilità di successo al momento della cattura:

  • Osserviamo il gatto nel suo ambiente: per capire l’indole dell’animale o della intera colonia. Dovremo quindi vedere come si comporta, osservandolo prima da lontano, senza dargli l’impressione che siamo lì per lui, e poi un po’ più da vicino. Non avviciniamoci troppo, perché potrebbe scappare. Per esempio, possiamo sederci nei paraggi, guardandolo con la coda dell’occhio. Probabilmente è molto schivo. Se invece ci guarda da lontano, ma sembra che sia abbastanza tranquillo, potremmo conquistarlo più facilmente;
  • Facciamo amicizia: dobbiamo fare in modo di far capire al gatto che non vogliamo fargli del male, chiamandolo e cercando di rivolgerci a lui con un tono di voce calmo e dolce. Evitiamo di stare in piedi mentre lo facciamo, ma sediamoci o pieghiamoci sulle ginocchia, per sembrare meno imponenti. Non fissiamolo a lungo, ma socchiudiamo ripetutamente gli occhi, un segnale di calma e “affetto”per tutti i gatti;
  • “Conquistiamo” la sua fiducia con il cibo: nei giorni precedenti alla cattura – chiaramente se ne abbiamo il tempo – cerchiamo di dargli da mangiare, magari mettendo la stessa gabbia di cattura aperta così da poterlo abituare. Alcuni gatti non si avvicinano al cibo se si sentono in pericolo, per cui per le prime volte può essere consigliabile tenerci a distanza, avvicinandoci in modo graduale.

Tutto questo potrebbe essere impossibile da mettere in pratica se si tratta di un’urgenza, per esempio un gatto ferito, che tuttavia nella maggior parte dei casi sarà troppo debilitato per permettersi di scappare. In queste circostanze potremmo quindi dover passare automaticamente alla cattura.

I mezzi a disposizione per provarci – e magari anche riuscirci – sono molti, ma la cosa più importante da tenere bene a mente è che i gatti non sono sempre dolci e coccolosi, anzi. Più sarà spaventato e diffidente, maggiori potrebbero essere le probabilità che ci attacchi. E i graffi e i morsi di un gatto fanno male, anche se si tratta di gattini molto piccoli.

Quindi premuniamoci di guanti da giardiniere, felpe a maniche lunghe, coperte e tutte le protezioni meno ingombranti che ci vengono in mente e attenti agli occhi!!
Prepariamo già il trasportino che servirà ad accogliere il gatto.

Vediamo adesso i vari metodi a nostra disposizione:

  • Cattura a mani nude: sconsigliatissimo nella maggior parte dei casi, a meno che il gatto randagio non ci conosca già e sia perfettamente abituato a farsi manipolare da noi. In ogni caso è sempre indicato indossare dei guanti da giardiniere. Piuttosto, tratteniamolo dalla “collottola”, l’accumulo di pelle tra le scapole, che blocca l’animale e senza provocargli dolore. Dobbiamo avere naturalmente già il trasportino a disposizione, per evitare di perdere tempo;
  • Cattura con il trasportino: questa può essere una soluzione più sicura e quasi sempre anche efficace. Mettiamo una ciotola di cibo tiepido sul fondo del trasportino, aspettiamo che il gatto entri completamente con tutto il corpo e prepariamoci a richiuderlo rapidamente. Alcuni gatti potrebbero essere però più agili di noi, balzando fuori al nostro primo movimento.
    gabbia trappola gatto
  • Cattura con la gabbia-trappola: probabilmente è il metodo più indicato nella maggior parte dei casi, tanto da essere adottato anche da chi ha bisogno di catturare i randagi per professione. Esistono due tipi di gabbia-trappola, quella con l’esca infilzata su un piccolo uncino e quella con una tavola sulla quale va poggiato il cibo. In entrambi i casi, non appena il gatto toccherà il cibo, farà scattare un meccanismo che richiuderà lo sportello alle sue spalle a ghigliottina. Non è assolutamente rischioso, anche perché può funzionare anche in nostra assenza, quando il gatto si sente più tranquillo e sarà più propenso a farsi cogliere di sorpresa. Tuttavia, una volta richiusosi lo sportello, il gatto potrà reagire con molta paura, cercando di liberarsi in tutti i modi possibili. Coprirlo immediatamente con una coperta così da tranquillizzarlo.

Tutti questi metodi, tuttavia, sono indicati soprattutto a chi ha già una certa dimestichezza ed opera per una associazione o per una struttura veterinaria. Ricordiamo che, in caso di ritrovamento di un animale, dobbiamo contattare i vigili o i servizi veterinari dell’ATS del nostro Comune, che invieranno una persona qualificata nella cattura.

Visti i tristi episodi che nell’ultimo periodo diventano sfortunatamente sempre più diffusi, ricordiamo che il maltrattamento degli animali randagi è un reato severamente punibile. Pertanto le indicazioni riportate in questo articolo sono destinate esclusivamente a dare informazioni generiche sulle procedure per la cattura in sicurezza di un gatto con il solo scopo di curarlo o migliorare la qualità della sua vita! E’ severamente vietato allontanare i gatti randagi dai loro habitat abituali!