Sempre più spesso si sente parlare di colonia felina e della sua tutela.
Vorremmo chiarire che cosa si intende per colonia felina, come si ottiene lo status e quali sono le norme giuridiche che la tutelano. Ma prima una piccola premessa.
Per i gatti, purtroppo, la situazione di randagismo non è semplice da controllare, perché numerosi studi hanno visto come, per i gatti, sia impossibile diventare completamente domestici.
I gatti vivono anche in luoghi sopraelevati e difficili da raggiungere, si riproducono velocemente, motivi per i quali i gatti randagi ci saranno sempre; se si togliessero da un certo luogo, ne arriverebbero altri, essendo animali sinantropi (Si definisce animale sinantropo o sinantropico qualsiasi specie animale che viva negli stessi territori in cui si è insediato l’uomo, senza vincoli di dipendenza diretta da lui.), e il problema non si risolverebbe mai.
Colonie feline: che cosa sono e come funzionano
Si parte, innanzitutto, dal presupposto che tutti i gatti randagi del Comune sono di proprietà del Sindaco.
Il gestore della colonia felina è una persona che si prende cura dei gatti del primo cittadino.
Come comportarsi per “regolarizzare” una colonia felina.
Chi vuole gestire una colonia felina deve, per prima cosa, far parte di un’associazione (di supporto) autorizzata (a livello regionale, solitamente) e attiva nell’ambito della protezione degli animali, come noi di Amico Gatto Onlus (oppure deve essere in stretto contatto con una associazione).
Cosa deve fare il responsabile della colonia felina?
Diciamo che diventare responsabili di una colonia felina (colonia che dovrà essere segnalata innanzitutto alla ATS territoriale) è più un onere che un privilegio, e chi lo fa lo deve fare solo per amore verso i gatti, visto che nutrirli (che è la spesa più grande) non è poi così economico.
Il responsabile della colonia deve prendersi la responsabilità di:
> nutrire i gatti,
> di censirli più precisamente possibile compilando periodicamente una scheda per la ATS
> di indicare la presenza della colonia tramite cartelli (forniti da una associazione)
> segnalare alla ATS la presenza di gatti da sterilizzare per “contenere” la colonia.
Nutrimento della colonia
Per quanto riguarda la nutrizione diciamo due cose importanti e pratiche:
> il cibo secco è indicato se lasciato nelle ciotole sopratutto d’estate
> il cibo umido, ottimo ma deve possibilmente essere consumato al momento.
Per questo bisognerebbe distribuirlo ad orari fissi, per far abituare i gatti, sempre in un posto ben preciso, e si può dare la possibilità agli abitanti della zona di lasciare loro stessi del cibo in punti ben segnalati così da contribuire al benessere della colonia.
Molto importante anche l’acqua, che deve essere sempre lasciata a disposizione, pulita, in punti ben precisi.
Come viene tutelata una colonia felina?
Per prima cosa, la colonia felina è stanziale, per cui se è lì, lì rimane. Meglio segnalarla alla ATS.
Il che quando siamo in aperta campagna non è un problema, ma è stanziale anche se è in un’area privata, come quella condominiale.
Nessuno può chiedere di spostarla o di togliere i gatti, se non (unico caso) se i gatti potrebbero un problema di sanità pubblica, ma allora è necessario l’accertamento del veterinario ASL/ATS.
Per chi pensasse che ammazzare i gatti sia un’idea brillante per rimuovere la colonia felina, vorrei ricordare due cose:
l’uccisione di un animale è punita con la reclusione da tre a diciotto mesi, il maltrattamento con la reclusione da tre a dodici o con la multa da 3000 a 15000 euro (Legge n. 189/2004).
Persino impedire la distribuzione di cibo diventa un maltrattamento e quindi equiparabile ad un vero e proprio reato.
Per chi volesse informazioni e supporto per migliorare la colonia felina, siamo a disposizione.